Israele: faremo a Teheran ciò che abbiamo fatto ad Hamas.

Trump: elimineremo nucleare iraniano

Il tycoon in un’intervista: “Con o senza intesa con Teheran”. Ministro Katz a iraniani: “Farete la stessa fine di Hamas e Hezbollah”. 10 morti in attacco aereo israeliano nella Striscia. Sit-in pro-Gaza alla Columbia, fermati decine di studenti.

SOMMARIO NOTIZIE:

    Sei Paesi europei si oppongono a “qualsiasi cambiamento demografico o territoriale” a Gaza

    Sei Paesi europei, tra cui Spagna, Irlanda e Norvegia, hanno denunciato mercoledì il nuovo piano di Israele per la conquista di Gaza, affermando di “rifiutare fermamente qualsiasi cambiamento demografico o territoriale” che potrebbe costituire “una violazione del diritto internazionale”. L’attuazione di questo piano, che prevede “l’istituzione di una presenza israeliana prolungata” a Gaza, equivarrebbe a “superare una nuova linea rossa” e “metterebbe a repentaglio qualsiasi prospettiva di una soluzione praticabile a due Stati”, hanno dichiarato i ministri degli Esteri di questi Paesi in una dichiarazione congiunta. Si tratterebbe di “una nuova escalation militare”, che “non farebbe altro che aggravare una situazione già catastrofica per la popolazione civile palestinese e metterebbe in pericolo la vita degli ostaggi rimasti prigionieri”, aggiunge il testo, firmato anche dai capi delle diplomazie di Islanda, Slovenia e Lussemburgo. Quattro di questi Paesi (Spagna, Irlanda, Norvegia e Slovenia) hanno riconosciuto lo Stato palestinese quasi un anno fa, seguendo le orme dell’Islanda, che lo aveva fatto nel 2014. Il Lussemburgo si è detto pronto a farlo, ma solo dopo il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani. Il governo israeliano, che dal 2 marzo ha vietato l’ingresso di tutti gli aiuti umanitari nel territorio palestinese, ha annunciato lunedì il lancio di una nuova campagna militare che prevede la “conquista” della Striscia di Gaza e il trasferimento in massa della popolazione all’interno del territorio. “Gaza sarà totalmente distrutta”, ha dichiarato martedì il ministro delle Finanze israeliano di estrema destra, Bezalel Smotrich, assicurando che la popolazione gazana, dopo essere stata sfollata verso sud, inizierà a ‘partire in gran numero verso Paesi terzi’. “Gaza è parte integrante dello Stato di Palestina, che appartiene al popolo palestinese”, hanno dichiarato i sei Paesi europei nella loro dichiarazione congiunta, invitando Israele ad adottare ‘tutte le misure’ per garantire ‘senza indugio’ e ‘senza ostacoli’ l’accesso dei palestinesi all’assistenza umanitaria.
    “Insieme, esortiamo le autorità israeliane a dare prova di moderazione”, aggiungono i capi della diplomazia dei sei Paesi, che nella loro dichiarazione ribadiscono il loro ‘incrollabile sostegno alla soluzione dei due Stati: Israele e Palestina che vivono in pace e sicurezza’.

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