
Sotto sequestro probatorio senza facoltà d’uso. L’altoforno 1 è costretto a fermarsi.
Il blocco è stato disposto dal pubblico ministero Francesco Ciardo a seguito del grosso incendio di ieri mattina. Innescato da uno scoppio nella tubiera. La colonna di fumo altissima, visibile per chilometri. Fortunatamente nessun ferito fra i lavoratori. Oggi tutti d’accordo con la decisione della procura. Un’altra tegola sull’ex Ilva, dopo il richiamo dell’Unione Europea che mette l’Italia nel mirino per le tutele ambientali non rispettate. Da Roma arriva la reazione del ministro delle Imprese, che lo scorso ottobre aveva presieduto la cerimonia di riavvio dell’impianto. Temo – ha detto Urso – che le ultime notizie possano scoraggiare gli investitori. Il riferimento è alle possibili ricadute sulla trattiva in corso fra i commissari straordinari e gli azeri di Baku Steel. Prospettive che preoccupano anche i sindacati, ancora all’oscuro dei dettagli dell’offerta. Solo l’altoforno 4 resta ora in funzione. In quell’area a caldo su cui grava già un sequestro, ma con facoltà d’uso, rinnovato dal gip di Potenza dopo il trasferimento del processo “Ambiente svenduto”.
nel servizio Davide Sperti, Segretario generale Uilm Taranto; Francesco Brigati – Segretario generale Fiom Taranto continua o vai all’elenco degli articoli